Quante volte ci siamo sentiti obbligati, non capiti, vincolati… ma ci è mai successo di prenderci qualche soddisfazione?

D. ci racconta che dopo i divieti dei genitori, dopo i doveri di madre e moglie alla bella età di 58 anni va a ballare ogni volta che può e anche se intorno a lei spesso ci sono persone più giovani, questo non le toglie il gusto di farlo, ma anzi, si sente di dare il buon esempio.

R. invece ci racconta che da ragazzo avrebbe tanto voluto farsi un tatuaggio, ma suo padre all’epoca glielo impedì. Oggi invece R. immagina di togliersi una buona volta questa soddisfazione, tatuandosi magari un bell’indiano con tanto di penne lungo tutto il braccio.

I. invece immagina di poter finalmente lavorare come boscaiolo in piena regola, magari con suo zio, dopo tanti anni di esperienza accumulata con la coop. Mont Fallere dove ora lavora stagionalmente.

C. invece coltiva un sogno molto speciale: vorrebbe diventare un cavaliere di dressage. Far danzare il cavallo con il sottofondo di musica classica o di colonne sonore stimola in C. un mondo di eleganza, bellezza e aristocrazia.

W. e D. che un giorno sognano di poter tornare a casa dai loro famigliari, dove immaginano di poter portare il loro contributo nella gestione della quotidianità, vivendo tutto insieme senza sentirsi di peso.

A. si è tolta già molte soddisfazioni: si ricorda di quando ad esempio dopo il turno di notte in reparto protetto in clinica, partiva in macchina da Milano per Casale Monferrato per far baldoria. Oggi A. si sta gustando la sua fase zen.

A. immagina di portare una torta ai suoi vicini di casa. Il gesto sembra apparentemente banale, ma nasconde un significato molto forte. I vicini la conoscono da quando è nata: l’hanno vista crescere e ora A. vorrebbe spiegar loro cos’è successo negli anni passati in cui ha sofferto di una grave malattia mentale. In questo modo A. potrebbe riallacciare dei buoni rapporti con loro con cui al momento non ha relazione.

R. ha realizzato uno dei suoi sogni: un tempo era molto chiusa, timida e sola. Da qualche tempo ha scoperto un coraggio inaspettato: durante i concerti dei Fulmini R. non vede l’ora di prendere il microfono e descrivere la sua esperienza al centro diurno, presentare il concerto, incitare la folla e parlare, parlare, parlare, come a recuperare il tempo perso.

I. vorrebbe adottare nientemeno che… un tigrotto. La tigre dà ad I. un senso di tenerezza e nel contempo anche di bellezza selvatica e delicata.

M. sogna da molto di continuare a viaggiare come faceva un tempo: è stato a Parigi, in Brasile, alle Baleari, in Spagna in Portogallo e alle Canarie. Oggi vorrebbe riprendere il suo percorso andando ai Caraibi o in Florida.

Fuori luogo, ma non troppo!