Oggi al centro diurno dell'Arc en Ciel abbiamo avuto un imprevisto. A causa di una forte nevicata il Pittore Luca Oliveri che tiene il laboratorio di pittura da noi non è potuto venire, così abbiamo pensato di dedicarci alla scrittura di un articolo per il nostro blog parlando proprio degli imprevisti. Che cos’è un imprevisto? Di solito un imprevisto è qualcosa che non ci aspettiamo, qualcosa che ci capita e che cambia i nostri piani. Normalmente si tratta di qualcosa di negativo, altrimenti parleremmo di sorpresa. Ognuno affronta gli imprevisti in modo diverso, in base al proprio carattere. C’è chi rimane calmo e cerca una soluzione, chi è contento e con creatività reinventa i suoi piani, chi invece perde la pazienza e va in tilt, chi infine chiede aiuto a destra e manca non sapendo che pesci prendere. Vediamo qualche esempio.

Ivo. Negli anni ottanta i miei genitori erano ad un matrimonio in bassa valle. Io e mia sorella eravamo a casa ad Aosta con la nonna. Ad un tratto mentre noi giocavamo in cortile, mia nonna ci perse di vista un attimo e con ingenuità uscendo per venire a cercarci, chiuse la porta senza avere le chiavi dietro rimanendo chiusa fuori. Un nostro coinquilino telefonò al ristorante dove si festeggiava il matrimonio. I miei genitori tornarono ad Aosta e riuscirono a farci rientrare in casa. E poi tornarono a festeggiare.

Nei primi anni dopo il 2000, mentre ero in zona per vendere i prodotti della San Carlo, il capodeposito mi telefonò per sapere perché alle otto di sera non ero ancora rientrato, visto che di solito il lavoro finiva verso le 17:00. Io gli risposi che l’imprevisto era dovuto a due clienti che mi suggerirono di passare dopo “un’ora”.

Sergia. Oggi ho avuto un imprevisto: dovevo fare pranzo al diurno e invece ho mangiato a casa mia. Diversamente dal calendario c’era l’operatore Andrea a pranzo e mi sono preoccupata perché temevo di non riuscire a cucinare in tempo prima dell’attività pomeridiana; per fortuna a casa c’era la coinquilina Cosetta che stava cucinando e io ho potuto mangiare e venire di nuovo al diurno riuscendo anche a mettere via i vestiti e a mettere su una lavatrice. Da un imprevisto a volte nascono anche delle cose buone.

Oriana. Anche la morte può essere un imprevisto. Nell’anno 2020 mia nonna è morta a causa di un infarto. Mi manca tanto la nonna, ce l’ho sempre nel mio cuore. E poi un altro imprevisto è che oggi nevicava e mia mamma non riusciva a uscire dal cortile con la macchina, ha tamponato e le strade erano sporche di neve.

Mario. Stanotte ho avuto un imprevisto. Erano le 2:00 di notte e mentre guardavo la televisione ho notato dalla finestra che stava nevicando. Così sono uscito e la neve mi arrivava fino al ginocchio. Così ho spalato quasi tutta la notte. Il giorno dopo ero molto stanco perché non avevo dormito. Devo ammettere però che spalare la neve mi piace, l’ho sempre fatto e mi ricordo anche quando lo facevo con la fresa ai tempi in cui vivevo sulla statale con i nonni. Da quando vivo in centro ormai spalo a mano.

Diego. Mentre andavo a casa in macchina, l’auto si è improvvisamente fermata. Non riuscivo più a metterla in moto, ho telefonato all’assicurazione per chiedere l’intervento del carro attrezzi. Dopo l’arrivo del carro attrezzi il meccanico ha constatato che il problema era la pompa di benzina. Il meccanico ha sostituito la pompa con una di seconda mano, ma anche questa il giorno dopo non funzionava a causa del galleggiante. Per non stare a contattare di nuovo l’assicurazione ho chiamato a mie spese il carroattrezzi, ho comprato una pompa nuova, mentre il meccanico avrebbe dovuto sostituire anche due fusibili. In realtà non è stato fatto e il giorno dopo sono rimasto di nuovo a piedi. Il giorno dopo sono tornato dal meccanico che ha finalmente ha cambiato uno dei fusibili. Dovrò rimanere a piedi una quarta volta per avere un lavoro ben fatto?

Violetta. Il giovedì normalmente esco dal lavoro, mangio velocemente e vado a Verrès con l’operatore per l’attività di rap. Giovedì scorso sono tornata a casa dal lavoro un po’ in ritardo, volevo farmi un panino al volo per non perdere tempo, ma l’operatrice ha insistito per farmi mangiare il pranzo caldo che era stato preparato dalla coinquilina. Io mi sono innervosita perché non mi piace arrivare in ritardo e volevo organizzarmi da sola. Alla fine ho mangiato il pranzo velocemente brontolando come una caffettiera.

Maurizio. Qualche venerdì fa ero rimasto a casa saltando le attività del diurno perché la notte precedente ero stato male. Mentre ero a casa tranquillo a guardare la televisione ho sentito suonare il citofono e quando ho risposto mi hanno detto: “Testimoni di Geova!”. Io non ci ho creduto, ma ho aperto il portone perché avevo capito che erano venuti a trovarmi i miei compagni del diurno accompagnati dall’operatore. Quello che davvero non mi aspettavo era il vassoio di paste che avevano portato con loro. Ero un po’ in imbarazzo, non sapevo come comportarmi perché ero contento, ma ero stato colto di sorpresa. Mi hanno fatto tante feste e mi hanno detto che questa volta me l’ero cavata con le paste, la prossima volta mi sarebbero venuti a prendere di forza per portarmi a fare l’attività!

Ivan. Qualche tempo fa mia sorella è stata male. Io ero molto preoccupato, ora sta meglio, ma in quei giorni facevo fatica ad andarla a trovare in ospedale, mi faceva pena. Parlavo con tutti raccontando del fatto che mia sorella stava male. Sfogarmi con tutti mi aiuta molto.

L'imprevisto è dietro l'angolo!