A volte capita di non capirsi, di avere pensieri o bisogni diversi.

Può capitare di tenersi tutto dentro, ma la tensione accumulata può trasformarsi ad un certo punto in uno sfogo molto acceso. Ed ecco che si litiga. Può capitare tra moglie e marito, tra genitori e figli, tra fidanzati, tra parenti, tra colleghi, tra compagni di scuola.

Insomma tutti abbiamo litigato almeno una volta nella vita. A volte litigare fa bene: dopo ci sentiamo finalmente svuotati, ma non sempre abbiamo risolto qualcosa. A volte si peggiorano addirittura le cose.

A volte scegliamo di fare come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia. Evitare i problemi senza risolverli può sembrare una soluzione, ma a lungo andare si rischia di stare male.

Ma perché si litiga? A volte sono solo sciocchezze e fare la pace rende il rapporto ancora più bello. A volte però i motivi sono più seri: una diversa visione della vita, problemi di soldi o diversi bisogni. Facciamo un esempio: un papà rimprovera il figlio perché secondo lui non lavora abbastanza in fretta; una mamma spinge il figlio a cercarsi casa da solo; un marito rimprovera la moglie che non ha cucinato bene; una fidanzata che rimprovera il compagno perché stufa di una relazione sempre uguale.

A volte bisognerebbe prendere la vita con più filosofia: non dobbiamo arrabbiarci se gli altri non sono come vorremmo, ma dobbiamo costruirci un futuro di libertà e felicità. A volte può sembrare difficile o doloroso, ma non dobbiamo avere paura, bisogna affrontare il nostro percorso con coraggio e poi, come diceva Brendon Lee nel film “il corvo”: “non può piovere per sempre”.

Litigare